TUMORI GLIALI (ED EPENDIMOMI)

I tumori gliali (che originano dal parenchima cerebrale) sono purtroppo frequenti; più spesso sono della serie gliale, e tendono ad infiltrare il tessuto nervoso, con minore o maggiore aggressività biologica; i tipi più comuni sono gli astrocitomi e gli oligodendrogliomi.
Un gruppo a sé è costituito dagli ependimomi.
La sintomatologia è molto varia, e può consistere in deficit neurologici, epilessia, cefalea ingravescente. La diagnosi viene posta sulla risonanza magnetica; per precisare meglio il tipo e l’aggressività biologica del tumore, spesso è necessaria la spettroscopia; raramente si ricorre alla biopsia chirurgica.

La modalità terapeutica d’elezione è il trattamento microchirurgico, che deve mirare ad una asportazione radicale; nel Centro di Verona - in sedi particolarmente “a rischio” - il trattamento viene attentamente pianificato prima dell’intervento con la risonanza funzionale e/o la trattografia, e condotto intraoperatoriamente con l’ausilio della neuronavigazione e del monitoraggio neurofisiologico. Se il tipo istologico è aggressivo, può essere necessario un successivo trattamento con radioterapia e/o con chemioterapia. Seguendo queste linee-guida di trattamento – e sulla base del tipo istologico – si può prevedere il successivo decorso del paziente. In alcuni casi è indicato un nuovo intervento, specie se l’intervallo di tempo dall’asportazione chirurgica alla ripresa della sintomatologia è superiore ai 6-9 mesi per i tumori più aggressivi, e oltre 1-2 anni per i tumori meno aggressivi.



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MENINGIOMI

I meningiomi sono tumori benigni intracranici che si sviluppano molto lentamente nell’arco di anni e che danno una sintomatologia neurologica se comprimono i nervi cranici o se raggiungono grandi dimensioni; non è infrequente la scoperta accidentale, in corso di accertamenti per altra sintomatologia. La diagnosi viene posta sulla risonanza magnetica. La modalità terapeutica d’elezione è il trattamento chirurgico; per meningiomi di piccole dimensioni e per residui di meningiomi già operati è indicato il trattamento (alternativo) radiochirurgico. Il rischio di ricrescita dopo l’intervento è relativamente basso; è necessaria una attenta osservazione radiologica (con risonanza) negli anni successivi all’asportazione chirurgica.

Un discorso a parte va fatto per i meningiomi complessi della base cranica (parasellari, petro-clivali e del forame magno), la cui asportazione è associata ad elevato rischio chirurgico e va fatta da operatori molto competenti.
Un tipo di tumore molto simile al meningioma è l’emangiopericitoma; sebbene l’aspetto radiologico sia sovrapponibile a quello del meningioma, l’emangiopericitoma è generalmente molto vascolarizzato ed ha un decorso clinico più aggressivo; in molti casi dopo l’asportazione chirurgica può essere indicato il trattamento radiante.



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ALTRI TUMORI INTRACRANICI

Vi sono altri tipi di tumori intracranici con comportamento biologico meno aggressivo dei tumori gliali, ma che possono in alcuni casi presentare particolare difficoltà nel trattamento chirurgico. I craniofaringiomi e i macro-adenomi ipofisari crescono a stretto contatto con le vie ottiche, minacciando la vista del paziente; dato il possibile coinvolgimento delle arterie del basicranio, la loro rimozione va eseguita da operatori competenti. I neurinomi dell’acustico crescono a stretto contatto con il nervo facciale. Se la lesione ha raggiunto grandi dimensioni, il risparmio funzionale del facciale può essere problematico; il risparmio del nervo acustico è ancora più improbabile. I neurinomi del trigemino sono decisamente più rari; anch’essi presentano difficoltà nell’asportazione chirurgica data la particolare sede anatomica e la vicinanza con i nervi oculomotori. Se le dimensioni di queste lesioni sono ridotte, la radiochirurgia stereotassica è un’ottima alternativa di trattamento.

I neurocitomi sono tumori molto rari, che prediligono la sede intraventricolare, e che hanno comportamento biologico poco aggressivo; la loro rimozione può essere problematica quando raggiungono grosse dimensioni, data la sede chirurgica profonda. Gli emangioblastomi sono tumori molto vascolarizzati, che interessano prevalentemente la sede cerebellare e possono anche essere multipli; nelle lesioni più grandi e vascolarizzate può essere indicata l’embolizzazione preoperatoria. Gli epidermoidi sono lesioni a lenta crescita, che però si infilano nelle cisterne cerebrali e possono raggiungere dimensioni notevoli prima di dare disturbi; la rimozione completa di queste lesioni non è sempre possibile, ed un reintervento – generalmente a distanza di molti anni – può essere necessario in alcuni casi.



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TUMORI CEREBRALI METASTATICI

La cura dei tumori cerebrali metastatici è stata rivoluzionata negli anni recenti dall’utilizzo complementare della radiochirurgia stereotassica; sebbene per metastasi di grosse dimensioni la chirurgia rimanga ancora il trattamento di scelta, la radiochirurgia permette di trattare contemporaneamente un elevato numero di lesioni (purchè di dimensioni ridotte), ottenendo spesso la scomparsa delle lesioni stesse e un netto prolungamento del periodo di benessere. A Verona questo trattamento combinato è in uso da ormai più di 20 anni, con risultati importanti.



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